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Il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza storica nel caso della morte di Aldo Martina, vittima di mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto durante il servizio militare.

Il Ministero della Difesa è stato condannato a versare agli eredi del defunto la somma di 200.000 euro come “speciale elargizione”, mentre il Ministero dell’Interno è stato obbligato a riconoscere Martina come “vittima del dovere”.
Aldo Martina, originario di Muggia, aveva svolto il servizio militare all’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia e al Comos di Brindisi negli anni Settanta. Come “Sottocapo radiotelegrafista”, è stato costantemente esposto a polveri e fibre di amianto, senza alcuna misura di sicurezza, utilizzando dispositivi inadeguati. Questa esposizione prolungata ha causato il mesotelioma che lo ha portato alla morte nove mesi dopo la diagnosi.
Nonostante il rigetto iniziale della richiesta di risarcimento da parte del Ministero della Difesa, l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha assistito la famiglia Martina nel perseguire la giustizia. Il rapporto Inail ReNaM ha confermato la presenza dell’amianto sulle navi e negli arsenali della Marina Militare, con migliaia di casi di mesotelioma registrati tra i lavoratori del settore.
Questa sentenza rappresenta un importante riconoscimento per le vittime dell’amianto e le loro famiglie, evidenziando la responsabilità dei ministeri nell’esposizione dei loro dipendenti a sostanze dannose. Speriamo che questo caso porti a una maggiore consapevolezza e precauzione nell’affrontare i rischi legati all’amianto e che simili tragedie possano essere prevenute in futuro.

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