L’imprenditore romano sotto il radar: Carabinieri sequestrano beni per 20 milioni di euro. Le mani della Camorra a Roma hanno presa soprattutto grazie ad imprenditori corrotti, mossi come pedine dall’alto comando della Mafia.

Nell’ambito di un’operazione contro la Camorra che ha avuto luogo alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno messo in atto un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Roma, sezione Misure di Prevenzione, prendendo di mira un imprenditore romano accusato di fornire assistenza al clan di camorra “Polverino”. Il sequestro, dal valore di circa 20 milioni di euro, è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia.

L’indagine, portata avanti dalla Sezione Misure di Prevenzione del Nucleo Investigativo di Roma, ha ricostruito la carriera criminale, strettamente legata alla Camorra,  dell’imprenditore sin dal 1996.

Il suo cammino è stato macchiato da una serie di reati, tra cui usura, ricettazione, truffa, bancarotta semplice, violazione della legge sugli stupefacenti e favoreggiamento di latitanti appartenenti al clan di camorra “Polverino”. Le attività illegali in cui è stato coinvolto spaziano oltre la sua sfera imprenditoriale.

Il sequestro ha coinvolto un vasto patrimonio, tra cui 4 ville, 1 complesso industriale, 144 unità immobiliari, vari terreni, 11 società e 22 veicoli di grossa cilindrata. Quest’operazione segna un importante passo avanti nella messa in atto di misure di prevenzione personali e patrimoniali contro chiunque collabori o assista organizzazioni criminali.

L’imprenditore romano, artefice di un impero illecito nel corso degli anni, è ora al centro dell’attenzione delle autorità che mirano a confiscare definitivamente il suo patrimonio accumulato attraverso attività illecite. Il sequestro non colpisce solo il lato finanziario dell’imprenditore, ma svela anche la complessità delle reti criminali che hanno tratto beneficio dalla sua collaborazione.

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