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Continuerà fino al 30 novembre, con ingresso libero, la mostra inaugurata in piazza del Campidoglio a Roma dal titolo “La mafia uccide, il silenzio pure. Gli Invisibili ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza”. In esposizione gli scatti della fotografa, curatrice della mostra, Lavinia Caminiti, con accanto le pubblicazioni degli articoli dell’epoca sui delitti di mafia attraverso un accostamento ben riuscito con l’intento di scuotere le coscienze.

Una mostra fotografica dei luoghi di morte di Palermo, dove la mafia la si incontra per strada e non ti lascia scampo. Una scelta forte e decisa che vuole ricordare quei luoghi diventati maledetti perché lì uomini, donne e bambini, troppo spesso dimenticati, sono stati ammazzati senza pietà e senza mai ricevere giustizia.

L’obiettivo della Caminiti è puntato su Palermo, città troppo spesso  teatro di stragi mafiose. Un racconto pacato, ma che lascia spazio alla crudezza delle uccisioni cercando di chiedere pace per le vittime e le proprie famiglie. Una mostra che vuole tenere alta la memoria per non dimenticare gli orrori della mafia.

“La memoria è la condizione principale per continuare la nostra battaglia per la legalità”, ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri. “Il Campidoglio farà vedere a tutti quelli che verranno qui le sue bellezze, ma anche queste pagine importanti della storia d’Italia”.

La mostra, organizzata da Zètema Progetto Cultura s.r.l., è promossa e prodotta dal Gabinetto del Sindaco di Roma Capitale in occasione del trentennale della morte dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e in ricordo delle vittime di mafia.

 

 

 


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