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È successo a Francesca Tolino e a migliaia di altre donne che hanno scoperto recentemente che l’ospedale si è arrogato il diritto di decidere sulle sorti del loro prodotto abortivo.

Da questa scoperta è partita la campagna Libera di Abortire che oggi segna una prima conquista: a Roma non si potranno più seppellire i feti senza il consenso delle donne che hanno interrotto una gravidanza. La delibera comunale, firmata da Roma Capitale lo scorso 4 novembre, conferisce esclusivamente alle donne il diritto di decidere sulle sorti del loro feto. Adesso la campagna si rivolge alla Regione Lazio a cui si chiede di adottare un protocollo che informi le donne della possibilità di decidere sulle sorti del feto e che in assenza di tale richiesta si attiva d’ufficio l’inumazione.


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