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Si è svolto ieri il primo Consiglio franco-italiano della Gioventù a Palazzo Brazzà a Roma. Questo consiglio, previsto dal trattato del Quirinale firmato il 26 novembre 2021 tra il presidente del Consiglio italiano e il Presidente della Repubblica francese, ha visto l’incontro tra il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e il Segretario di Stato per la Gioventù e il Servizio Nazionale Universale di Francia, Sarah El Haïry.

Il trattato risponde alla volontà dei due governi di favorire un legame più stretto tra i giovani dei due paesi e un senso condiviso di appartenenza all’Europa, incoraggiando gli scambi all’interno della società civile e la mobilità dei giovani.

L’iniziativa si inserisce in una strategia condivisa volta a favorire la mobilità anche in termini di esperienze legate ai giovani francesi e italiani. La dichiarazione d’intenti per il rafforzamento della cooperazione bilaterale nel settore della gioventù, firmata dai ministri francesi e italiani responsabili per i giovani il 15 febbraio 2022, mira, in applicazione del trattato, a promuovere reciprocamente gli scambi e la mobilità dei giovani nell’ambito del servizio civile istituito in Italia e in Francia. In particolare, la dichiarazione prevede di sviluppare il servizio civile italo-francese e l’avvio di iniziative volte a rafforzare le attività di formazione dedicate ai giovani volontari, a individuare nuove soluzioni per favorire l’inclusione dei giovani a rischio di povertà o esclusione sociale, a promuovere sistemi efficaci di riconoscimento e validazione delle competenze acquisite dai volontari nei due paesi e a rafforzare le sinergie con altri programmi.
Il ministro e il segretario di Stato hanno discusso le prospettive di cooperazione sulle politiche giovanili, presentando le misure in atto nei due paesi per promuovere l’inclusione sociale e politica dei giovani.

Al termine dell’incontro hanno poi avuto uno scambio di opinioni con dei giovani volontari francesi e italiani che hanno svolto il servizio civile da entrambi i lati delle Alpi, interrogandoli sulla loro esperienza e su come rafforzare l’attrattività e risolvere le criticità del servizio civile stesso, in linea con quelle che sono le intenzioni del trattato.


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