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Cresce l’attesa per la finale di Europa League tra Siviglia e Roma nella splendida cornice della Puskas Arena di Budapest.

Le tattiche, in vista della sfida di stasera, sono già iniziate a suon di dichiarazioni da entrambe le parti.

Le dichiarazioni dei protagonisti

Ieri il capitano della Roma Lorenzo Pellegrini: “Cosa ci ha detto Mourinho sul futuro? Ci siamo parlati con onestà e queste cose rimangono tra noi come ha detto lui. Parlerà lui del suo futuro. Il colloquio ci ha lasciati carichi per domani”.

Poi ha aggiunto: “Arriviamo qui consapevoli perché quando arrivi a giocare una partita così hai fatto un percorso che ti ha lasciato qualcosa. Sappiamo quanto abbiamo voluto essere qui oggi e domani. Siamo concentrati e determinati e anche tesi. E’ normale, è una finale. Arrivare qui ci ha portato a fare tanti sacrifici ed è giusto avere quell’emozione che ti aiuta a fare le cose meglio. Questa finale è il coronamento del percorso difficile che abbiamo fatto dove non abbiamo giocato solo da calciatori ma anche da uomini”

Il tecnico della Roma José Mourinho, intervistato ieri da Sky Sport a margine della conferenza stampa, ha risposto a una domanda sulla presenza o meno dell’argentino domani in campo contro il Siviglia: “Dybala ci sarà”.

Il tecnico della Roma non ha però specificato in che momento, se dall’inizio o meno, il n.21 sarà in campo.
Una battuta anche sul suo futuro: “Sì, ho già parlato con i miei due capitani. Quando ciò sarà reso pubblico non lo so, domenica finisce il campionato e io vado in vacanza”. Sul Siviglia: “è un avversario di grande livello e grande esperienza, ma se vogliamo provare a vincere questa partita dobbiamo stare anche noi ad alto livello”

Ha parlato anche José Luis Mendilibar, tecnico del Siviglia, che dimostra grande calma alla vigilia della sfida di Budapest e che, se vincerà la squadra andalusa, farà del basco con i suoi 62 anni e 78 giorni l’allenatore più anziano a vincere l’Europa League nella storia di questa competizione.

“Ci approcciamo a questa finale con tranquillità. Ho detto a Mourinho che sono onorato di confrontarmi con lui, che ha preso parte a tante finali mentre per me è la prima. Ma la preparo come fosse una partita qualunque perchè non voglio trasmettere nervosismo ai giocatori.
Sono tutti disponibili, e tutti hanno tanta viglia di esserci: Chi giocherà al posto di Acuna? A dire il vero non ho ancora le idee chiare al riguardo”.
Poi aggiunge: “Sono qui da soltanto due mesi e mezzo e le cose stanno andando bene. Quanto al futuro, vedremo”.

Alla vigilia della sfida ha parlato anche il croato Ivan Rakitic, che il trofeo in palio domani lo ha già vinto con la maglia del club andaluso, dove poi è tornato dopo l’esperienza al Barcellona: “Essere di nuovo qui mi fa sentire orgoglioso e particolarmente motivato, e desiderare di far vedere al mondo del calcio cosa significa l’Europa League per noi del Siviglia”.

Le sue parole fanno capire quanto a Siviglia tengano a questa Coppa: “Vogliamo fare festa, ancora una volta, con i nostri tifosi, anche se sarà difficile perché loro (la Roma ndr) sono una grande squadra. Però per quei dodicimila e più sivigliani che sono qui e per quelli che sono rimasti a casa, vogliamo portare a casa questa Coppa. Non vediamo l’ora di scendere in campo – aggiunge -, il nostro cammino negli ultimi mesi rende tutto questo molto speciale”. Alla domanda su quanto pesa la storia, e la tradizione del Siviglia, in questa finale? “Non pesa la storia, non conta niente – risponde -, siamo qui perché ce lo siamo meritato. Nessuno ti regala niente, e nei turni a eliminazione diretta siamo stati sempre migliori degli avversari”.


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