By La fine di Ferruccio Casamonica, 73 anni, nel carcere di Lecce. L’uomo, considerato il capo del clan con base logistica alla Romanina, era stato condannato il 29 dicembre a 25 anni di reclusione nel processo “Noi proteggiamo Roma” per associazione mafiosa. Imparentato con Vittorio Casamonica, protagonista del famoso funerale in stile padrino, Ferruccio è stato trovato morto nella casa circondariale.
Il suo legale, l’avvocato Antonio Filardi, aveva chiesto la custodia ai domiciliari nel tentativo di alleviare le condizioni di salute del 73enne, affetto da diabete e demenza senile. Tuttavia, il magistrato di sorveglianza di Lecce aveva respinto la richiesta, sottolineando la “caratura criminale” di Casamonica e il “grave rischio di condotte criminose di notevole allarme sociale”.
L’autopsia è stata disposta dalla procura per chiarire le circostanze della sua morte. Domani era prevista l’udienza al tribunale di sorveglianza di Lecce per decidere definitivamente sulla richiesta di domiciliari.
Casamonica era finito in carcere nel 2019 con una condanna a 5 anni per associazione a delinquere finalizzata all’usura. Nel 2020, un’ordinanza della Dda di Roma lo aveva colpito nuovamente, coinvolgendo anche la moglie e il figlio, con accuse di estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. Le ultime parole del boss, registrate nelle intercettazioni, rivelano il suo lato più oscuro, caratterizzato da minacce violente.
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