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Saluti romani a Roma: In un episodio che riaccende il dibattito sulla memoria storica e sulle manifestazioni pubbliche di estrema destra.

Piazza Risorgimento a Roma è stata teatro di una commemorazione che ha visto saluti romani e il grido di “presente” in onore di Mikis Mantakas, l’attivista greco del Fronte Universitario d’Azione Nazionale (Fuan), tragicamente ucciso il 28 febbraio 1975. Questo gesto ha riecheggiato nella capitale poco tempo dopo i fatti di Acca Larenzia, avvenuti il 7 gennaio, durante i quali militanti di destra si erano già distinti per un analogo tributo.
L’evento, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, tra cui italiani, ciprioti e greci, è stato organizzato dalla Rete dei patrioti, un gruppo composto da ex membri di Forza Nuova, tra gli altri. La manifestazione ha incluso deposizione di fiori e canti, culminando nel saluto fascista, gesto che continua a generare controversie e riflessioni sul significato della libertà di espressione e sulle linee che separano la commemorazione dalla provocazione.
Questo momento di ricordo di Mikis Mantakas solleva interrogativi profondi sulla nostra società, sulle ferite storiche ancora aperte e sulla necessità di affrontare il passato con un dialogo costruttivo che non dimentichi le tragedie ma che, al contempo, promuova un futuro di pace e inclusione. Mentre Roma fa i conti con il suo passato e il presente, la sfida rimane quella di trovare un equilibrio tra il diritto alla memoria e la condanna di simboli carichi di significati divisivi.

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