La notte di tensione a Roma ha proiettato la città nell’oscurità dopo l’accoltellamento del Romanista, con un’inchiesta che svela il lato più oscuro dei tifosi del calcio.
Il derby tra Roma e Lazio ha trasformato le strade della capitale in un campo di battaglia, con Ponte Milvio come palcoscenico di uno spettacolo di odio e violenza, sublimato dall’accoltellamento del tifoso Romanista
Il fitto lancio di fumogeni nello stadio Olimpico è stato solo l’inizio di una notte travagliata. A Ponte Milvio, un gruppo di tifosi laziali ha salutato con gesti romani e intonato cori dall’amaro sapore storico. Le provocazioni reciproche hanno alimentato la tensione, sfociando in una vera e propria guerra tra ultras.
Il momento culminante è stato l’assalto al pub di viale Angelico, dove cinque ultras della Lazio, con il volto coperto, hanno compiuto un blitz armato, uno degli ultras che ha fatto irruzione è il responsabile dell’accoltellamento del tifoso Romanista.
La birreria Clover è diventata l’epicentro di una rissa che ha visto volare boccali e sedie, culminando nell’accoltellamento di un tifoso romanista. La ferocia della scena ha trasformato un locale tranquillo in una zona di guerra urbana.
La polizia è intervenuta, ma la fuga degli ultras laziali ha lasciato dietro di sé un’atmosfera di terrore e sgomento. La città si sveglia con la consapevolezza che il calcio, una volta ancora, ha ceduto il passo alla brutalità.
Il derby si è concluso non solo con la sconfitta di una squadra, ma con la perdita dell’innocenza in una notte in cui lo sport è stato oscurato dalla violenza delle tifoserie.
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