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Il presidente Francesco Rocca, assessore alla sanità ad interim, ha deciso di accentrare su di sé le decisioni relative alle nomine di nuovo personale all’interno delle aziende sanitarie locali, sia per i contratti a tempo determinato sia per quelli a tempo indeterminato. Cambiano così le regole nelle Asl del Lazio. La decisione è stata comunicata il 19 aprile dalla direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria ai direttori generali e ai commissari straordinari degli enti e delle aziende del sistema sanitario regionale. Il Pd laziale, però, insorge.

 

La decisione di Rocca sul piano delle assunzioni nelle Asl

Gli obiettivi sono stati già bene esplicitati nell’atto protocollato il 18 aprile e inviato il giorno dopo: controllare i costi del personale in questa fase di ridefinizione delle strutture sanitarie regionali. Quindi, dall’indizione di nuovi concorsi fino alla chiamata di chi ha vinto quelli già conclusi, passando per l’apertura di rapporti professionali con liberi professionisti, fino alé nomine dei dirigenti, tutto dovrà passare sotto il controllo della struttura amministrativa competente.

 

No al silenzio-assenso

Viene meno anche la regola del “silenzio-assenso”. L’autorizzazione a un’assunzione o alla nomina di un direttore/responsabile nelle Asl e in altre strutture facenti parte del sistema sanitario regionale dovrà essere data per iscritto dall’amministrazione: se non arriva risposta, l’autorizzazione è “sempre da considerarsi negata”. Il focus della giunta di centrodestra è quello del “fabbisogno regionale”. Se servono nuovi dipendenti e nuovi dirigenti, la Regione farà scorrere le graduatorie, assumere professionisti, indire concorsi, tenendo sempre presente e in equilibrio il rapporto tra budget a disposizione e stipendi.

Il PD:” Rocca spieghi perché in commissione sanità”

Il gruppo regionale del Pd non ha gradito la decisione e ha alzato la voce con Massimiliano Valeriani (membro della commissione sanità) ed Emanuela Droghei: “Venga in commissione a spiegare le motivazioni che lo hanno spinto ad accentrare tutte le scelte sul personale in capo a lui. Perché visto che non siamo di nuovo commissariati si arriva a questo? A cosa servono le Asl con la loro autonomia? A cosa servono i direttori generali? Come si riuscirà a garantire un poderoso programma assunzionale con la struttura regionale attuale? Quanto tempo si perderà? C’è stato un confronto con le organizzazioni sindacali per arrivare a questo provvedimento? Insomma il presidente/assessore ad interim della sanità del Lazio venga a spiegarci le sue motivazioni”.


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