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“Il terrorismo è ovunque, come dice il papa c’è una terza guerra mondiale a macchia di leopardo in tutto il mondo e Alessandro è una delle sue vittime”.

Lo ha detto ieri, durante l’omelia del funerale di Alessandro Parini, padre Massimo Nevola, ex insegnante del 35 enne ucciso a Tel Aviv all’Istituto Massimo. La cerimonia si è svolta ieri nella basilica dei Santi Pietro e Paolo a Roma, gremita. Tra i tanti presenti anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e in rappresentanza della Regione Lazio l’assessora al Personale Luisa Regimenti.
“Siamo in tempo di Pasqua – ha aggiunto – e non possiamo indossare i paramenti a lutto. Tra le tante voci che si sono levate dai compagni una mi ha colpito: era un puro di cuore e il Vangelo ci assicura ‘beati i puri di cuore perché vedranno Dio’.
Una parola di Gesù che ci apre alla speranza”.
Padre Nevola si è poi rivolto direttamente ai familiari di Alessandro Parini. “È duro dire qualcosa ora a Nicoletta, Enzo e Federico. Ho avuto un momento di lacrime passando davanti alla trattoria dove tante volte con i ragazzi abbiamo cenato, passato dei bei momenti. Noi potremmo oggi ripetere le cose belle fatte da lui: un avvocato di successo, sempre brillante fin dai tempi della scuola, tra i primi che abbiamo mai avuto. Però non era bacchettone, sapeva gioire. Ha imparato a gustare anche le cose più piccole e più belle”.
“La tua purezza di cuore e la tua bontà – ha concluso – siano le gambe su cui continueremo a vivere e la tua morte possa essere un passo in più per la pace tra i popoli. Non è inviando armi che si semina la pace”.

ansa


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