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ROMA – “Ti voglio cullare, cullare/posandoti su un’onda del mare, del mare/legandoti a un granello di sabbia così tu/nella nebbia più fuggir non potrai/e accanto a me tu resterai…”, probabilmente il primo tormentone estivo della storia della musica italiana, il suo autore Nico Fidenco è morto a Roma all’età di 89 anni.

La carriera

Fidenco, all’anagrafe Domenico Colarossi, era nato a  Roma il 24 gennaio 1933 e raggiunse il successo negli anni ’60, con  brani tratti da colonne sonore, primo fra tutti ‘What a Sky’ (in  italiano ‘Su nel cielo’), dal film di Francesco Maselli ‘I delfini’,  ma soprattutto con la canzone ‘Legata a un granello di sabbia’,  considerata il primo tormentone estivo della storia della musica  italiana.  Nel 1939, all’età di sei anni, si era trasferito con la famiglia ad  Asmara, dove rimase fino al 1949. Il cantautore, all’anagrafe Domenico Colarossi fin dai primissimi anni ’60 era già nella  scuderia della Rca Italiana a Roma, dove era stato presentato da  Franco Migliacci, soprattutto come autore. Ma il direttore artistico  Enzo Micocci giudicò interessante anche la sua voce. E infatti, quando Maselli cercava un brano per il suo film ‘I Delfini’, Micocci, gli  propose un brano inedito, What a Sky, composto dal maestro Giovanni  Fusco. Il provino fu inciso da un giovane Little Tony, dal figlio di  Fusco e da Fidenco. Ma fu proprio quest’ultimo a essere preferito  dalla produzione. La casa discografica inizialmente non prevedeva la pubblicazione del  pezzo su 45 giri, ma le pressioni da parte dei negozianti e dei  grossisti, dovute alle richieste del pubblico (il film fu accolto  molto favorevolmente nelle sale), spinsero l’etichetta non solo a  pubblicare la versione inglese, ma a riportare di corsa Fidenco in  sala d’incisione per registrare sulla stessa base orchestrale la  versione in italiano ‘Su nel cielo’ da mettere sul lato B del 45 giri  che dal 31 dicembre 1960 rimase primo in classifica per quattro  settimane. Dopo ‘What a sky’ Fidenco incise altri brani in inglese e in italiano  tratti da colonne sonore di grandi film di successo come: ‘Just that  same old line’ dal film ‘La ragazza con la valigia’ con Claudia  Cardinale, ‘Il mondo di Suzie Wong’ dal film omonimo con William  Holden che raggiunge la prima posizione in classifica per cinque  settimane nel 1961, ‘Exodus’, dal film omonimo con Paul Newman, ‘Moon  River’ dal film ‘Colazione da Tiffany’ con Audrey Hepburn, ‘L’uomo che non sapeva amare’ dal film omonimo con George Peppard e ‘Una donna nel mondo’ dal film ‘La donna nel mondo’.

“Legata a un granello di sabbia” del 1961, pur essendo stata rifiutata a Sanremo, fu il primo 45 giri a superare in Italia il milione di copie vendute e toccare il milione e mezzo e rimase per 14 settimane in vetta alla hit parade. “Apprendo con dolore della morte di Nico Fidenco – scrive in una nota il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – importante cantautore e compositore di colonne sonore famosissime e canzoni indimenticabili come ‘Legata a un granello di sabbia’. Il mondo della cultura si stringe con affetto alla famiglia e dà il suo addio a un grande artista italiano”.

Ma anche la sua voce piacque subito e fece decollare la sua lunga ed eclettica carriera. Se infatti sono arcinoti i suoi grandissimi successi degli anni ’60 (“Con te sulla spiaggia”, seconda classificata a Un disco per l’estate 1964), “Se mi perderai”, “Come nasce un amore”, “A casa di Irene”, “La voglia di ballare”, finalista a Un disco per l’estate 1965, “Goccia di Mare”, “Non è vero”, “Tutta la gente”) enorme è stato anche il suo contributo con brani in inglese e in italiano alle colonne sonore di grandi film di successo. Uno su tutti “What a Sky” (reinciso in italiano “Su nel cielo” per le tantissime richieste) dal film di Francesco Maselli “I delfini”. Ma in seguito arrivano anche anche “Just that same old line” (dal film La ragazza con la valigia con Claudia Cardinale), “Il mondo di Suzie Wong” dal film omonimo con William Holden, “Exodus” dalla pellicola con Paul Newman, “Moon River” da “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn, “L’uomo che non sapeva amare” dal film omonimo con George Peppard. Tornò poi alle colonne sonore spaziando dallo spaghetti-western (“All’ombra di una colt”, “Per il gusto di uccidere”) all’horror (“Zombi Holocaust” del 1980) fino alla serie “Emanuelle”. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 incise l’album ‘La mia estate con Cinzia’ ma fu autore e voce di moltissime sigle dei cartoni animati giapponesi: da Jenny la tennista a Sam ragazzo del West, da Bem il mostro umano a Hela Supergirl e Cyborg, i nove supermagnifici. Con quella amatissima di ‘Don Chuck Castoro’ riuscì a vendere quattrocentomila copie.
Dal 1984 al 1994 fondò I Super 4 con i colleghi Riccardo Del Turco, Jimmy Fontana e Gianni Meccia, gruppo che riproponeva i successi del quartetto riarrangiati in chiave moderna. L’ultima esibizione dal vivo è nel 2007 a Lucca Comics & Games.

 


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