Nonostante l’impegno costante e la professionalità dimostrata nel mantenere pulite le stalle e accudire i cavalli della polizia, questi dieci dipendenti si trovano in una condizione di estrema difficoltà finanziaria a causa di debiti accumulati dalla Prefettura di Roma nei confronti della Exchange New Business, l’azienda che si è aggiudicata l’appalto per il servizio.

L’assenza dei codici CIG ha impedito alla società di emettere fatture e, di conseguenza, di incassare i pagamenti previsti per il servizio fornito, bloccando così il flusso finanziario necessario per garantire gli stipendi ai lavoratori. La cifra di 124mila euro rappresenta un debito significativo che ha messo in ginocchio l’azienda e lasciato i lavoratori in una situazione di stallo, con mensilità arretrate e senza alcuna certezza su quando e se verranno mai pagati.

Le richieste di chiarimenti e i solleciti inviati alla Prefettura di Roma, rimasti senza risposta, evidenziano una mancanza di comunicazione e responsabilità che aggrava ulteriormente la situazione. Il silenzio delle istituzioni, in un contesto dove il rispetto delle leggi e dei diritti dei lavoratori dovrebbe essere prioritario, appare non solo come un segnale di disinteresse ma anche come una violazione dei principi di equità e giustizia.

Il sindacato Fesica Confsal, attraverso le parole del segretario provinciale Paolo Trivisonno, ha espresso indignazione per l’inerzia mostrata dalla Prefettura, un organo del Ministero dell’Interno che dovrebbe invece essere garante del rispetto delle norme. L’appello al Prefetto è un grido di aiuto affinché vengano tutelati i diritti dei lavoratori, troppo spesso dimenticati o ignorati nelle dinamiche degli appalti pubblici.

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