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Roma, la sfida dell’educazione nell’era digitale: il caso di una madre e la correzione fisica. Non erano solo le foto, ma il comportamento generale della figlia, ostico e rude, a fomentare gli scatti d’ira della madre, che non disdegnava di dare schiaffi alla figlia.

Roma: Nel cuore di un dibattito nazionale sulla disciplina parentale e l’uso della forza nell’educazione dei figli, emerge la storia di una madre di 42 anni, recentemente assolta in tribunale per aver dato schiaffi alla figlia dodicenne.

Il motivo? La scoperta che l’adolescente inviava foto osé a un uomo di 19 anni. Il Tribunale di Roma ha stabilito che l’azione della madre rientrava nei suoi doveri di educazione e correzione, sollevando interrogativi sulla linea sottile tra disciplina e maltrattamento.

Il contesto familiare, caratterizzato da assenza paterna, difficoltà economiche e tensioni domestiche, aggiunge complessità alla vicenda. Roma, nonostante l’assoluzione per l’episodio degli schiaffi alla figlia la donna è stata condannata per altri atti di violenza nei confronti della figlia e della nonna materna, delineando un quadro di relazioni familiari segnate da aggressività e sforzi di sopravvivenza.

Esperti di psicologia infantile e giurisprudenza si dividono: alcuni vedono nell’atto un disperato tentativo di protezione in un mondo digitale insidioso, altri lo interpretano come un inaccettabile esercizio di violenza. La figlia, ora maggiorenne, riflette su quell’episodio con una maturità che sorprende, giustificando l’azione della madre ma evidenziando il peso emotivo di quell’evento.

Questa storia solleva questioni urgenti sull’educazione digitale, sul ruolo dei genitori nell’era di internet e sui metodi alternativi di correzione che evitino il ricorso alla violenza, aprendo un dibattito necessario sulla responsabilità parentale in una società in rapida evoluzione.

Fonte: Il Corriere della Sera, Roma


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