Viale Pretoriano, a ridosso delle Mura Aureliane e a brevissima distanza dalla movimentata stazione Termini, è teatro di un dramma sociale che sembra resistere al passare del tempo, le tendopoli

Dopo il terzo sgombero nel corso dell’ultimo anno, con l’ultimo avvenuto lo scorso agosto, la tendopoli dei senza fissa dimora sono riemerse a Viale Pretoriano, imponendosi come una presenza costante nell’ombra della città eterna.

La risposta del Comune a questa emergenza è stata variegata. Per far fronte all’aumento della richiesta di posti letto nei mesi più rigidi, si era prospettata l’installazione di una tensostruttura nella zona.

I residenti, in particolare quelli di San Lorenzo, hanno espresso le loro preoccupazioni in un’assemblea a novembre. L’assessora ai Servizi Sociali del Campidoglio, Barbara Funari, e la presidente del II distretto, Francesca Del Bello, hanno partecipato all’incontro.

Paolo Innocenti, membro del direttivo del Comitato di Quartiere San Lorenzo, riflette sulla situazione, affermando che “di fronte a questo flusso continuo, le istituzioni purtroppo sono disarmate.” Innocenti solleva dubbi riguardo alla proposta di un grande hub vicino a Termini, temendo che potrebbe non essere un biglietto da visita positivo per la città.

Il problema, nonostante gli sforzi persiste: i senza tetto, allontanati da Viale Pretoriano, si spostano altrove nel quartiere, ritornando poi nelle vicinanze delle Mura. Un punto critico è il giardino di Piazza dei Siculi, dove si verificano episodi di ubriachezza e disturbi psichici, causando preoccupazioni tra le residenti delle strade adiacenti.

Katia Pace, componente del comitato e storica del quartiere, condivide le preoccupazioni. Gli insediamenti senza tetto si estendono ovunque, perfino sotto la facoltà di Psicologia in via dei Marsi. Pace descrive un problema che abbraccia diverse aree della città, inclusi il Parco dei Caduti e la distesa di roulotte in largo Passamonti, creando una vera e propria emergenza umanitaria.

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Fonte: Il Corriere della Sera