Una trappola tessuta in un gesto apparentemente innocuo: un regalo di Natale, un semplice panettone offerto dalla conoscenza di un locale a Ponte Milvio, a Roma. Ma quel gesto di cortesia si è trasformato in un incubo per una giovane donna, qualche anno più giovane del suo aggressore di 29 anni.

La vicenda, ricostruita a Ponte Milvio dalla squadra mobile, ha rivelato uno scenario agghiacciante. Dopo aver accettato l’incontro, la ragazza è stata brutalmente aggredita, trascinata e costretta con violenza in macchina, subendo pugni e schiaffi durante il tragitto.

Il giovane, secondo le indagini, ha fatto uso ripetuto di cocaina in parcheggi isolati prima di condurla a casa sua, una villa nella zona del Quartaccio, dove vive con i genitori.

È qui che si è consumata la violenza più atroce, con la vittima abusata per tutta la notte e rinchiusa nella camera da letto, minacciata di morte e privata persino del telefono cellulare, utilizzato per inviare un messaggio rassicurante alla propria madre, sotto la minaccia di conseguenze gravi se non avesse obbedito.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP Flavia Costantini ha rivelato dettagli agghiaccianti di questa terribile esperienza. Solo il giorno seguente la giovane è riuscita a fuggire e tornare a casa, dove ha raccontato tutto alla famiglia, che l’ha immediatamente accompagnata in ospedale. Il responso medico ha confermato una prognosi di 20 giorni.

Le indagini sono state avviate dopo la denuncia della vittima, conducendo al carcere per il 29enne presso Regina Coeli, dove si è tenuto l’interrogatorio di garanzia. Un tragico episodio di violenza che ha scosso la comunità e che pone l’accento sulla necessità di una maggiore tutela e sensibilizzazione contro simili abusi.

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