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Crisi Sanitaria a Roma: Code e Confusione al Policlinico Umberto I

Il Policlinico Umberto I, fiore all’occhiello della sanità romana, sembra riversarsi in una scena caotica, con barelle stipate nei corridoi e familiari ansiosi in attesa di notizie sui propri cari.

Il frenetico movimento di barelle è diventato consueto, con infermieri che si muovono avanti e indietro tra stanze e corridoi, trasportando pazienti con un’urgenza che si percepisce nell’atmosfera tesa dell’atrio centrale.

L’esasperazione sale quando l’infermiera, costretta a ripetere il tragitto più volte, si scontra con i parenti affannati, desiderosi di informazioni ma relegati oltre le porte chiuse.

Il picco di tensione si raggiunge alle 18, quando ben 169 pazienti richiedono attenzione, di cui 41 in attesa solo il giorno precedente, molti in codice bianco. Nel frattempo, la sala d’attesa diventa un campo di battaglia, con una lunga fila di familiari che sperano di varcare le porte prima della chiusura delle visite.

Le scuse dei medici per l’eccessiva occupazione sembrano cadere nel vuoto, mentre le barelle si accumulano nei corridoi e il personale medico si muove freneticamente, senza concedersi pause.

La situazione è esplosiva. I codici rossi richiedono attenzione immediata, ma la maggior parte dei pazienti si colloca in codice arancione o bianco, trovandosi in una sospensione di attesa che appare infinita.

Le cause di questa crisi sono da individuare nelle scelte di politica sanitaria: la destinazione di 24 milioni di euro alla sanità privata convenzionata, anziché ad investimenti in nuove assunzioni, ha scatenato l’indignazione della Cgil, che chiede al presidente Francesco Rocca di cambiare rotta.

La chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli ha ulteriormente complicato la situazione, con i pazienti riversati al Pertini e all’Umberto I, portando il personale all’esaurimento.

Le Ultime notizie da Roma, in tempo reale           Fonte: La Repubblica


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