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La presenza di una comunità sinta o rom è l’elemento meno problematico per la propria città, sebbene a Roma sia sentito maggiormente e la percezione di minaccia superi la metà della popolazione sia italiana che romana, con quest’ultima decisamente più allarmata.

E’ quanto emerge dall’indagine Unar ‘Percezione del fenomeno dell’antiziganismo in Italia e a Roma’ realizzata da Emg tra il 27 e il 31 marzo 2023.

L’indagine, basata su 1000 interviste a italiani suddivisi per quote rappresentative della popolazione italiana e 800 interviste a persone residenti a Roma, condotte con il supporto del sistema Cawi, è stata presentata nel corso del convegno ‘Più Partecipazione, Inclusione e Uguaglianza. Rom e Sinti in Italia nella nuova Strategia Nazionale’ in corso in Campidoglio.
Dal sondaggio emerge che alla domanda su quali siano i problemi della città, a livello italiano il 7% cita la presenza di una comunità sinta o rom, e solo il 2% lo mette al primo posto. A Roma invece l’11% la cita e il 5% la mette al primo posto. La percezione di ‘minaccia’ da parte delle comunità sinti e rom supera la metà della popolazione sia italiana che romana, quest’ultima decisamente più allarmata. In Italia, infatti, il 57% degli intervistati risponde di considerare quella minoranza come una minaccia alla sicurezza, percentuale che a Roma sale al 69%, di cui il 31% “molto” e il 38% “abbastanza”. Cambia molto, tra Roma e il resto del Paese, anche la fonte di conoscenza sul mondo rom e sinti: in Italia sono i mass media col 34% con l’esperienza diretta al 25%, mentre a Roma primeggia l’esperienza diretta al 37%, con i mass media al 31%.

ANSA


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