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*Svastiche, rune e croci celtiche sono comparse nei pressi dell’ambasciata ungherese a Roma, con frasi ingiuriose rivolte a Ilaria Salis, la donna di Monza detenuta in Ungheria con l’accusa di lesioni nei confronti di manifestanti di estrema destra. L’atto, rivendicato da estremisti di destra, ha suscitato ferme condanne da parte della politica e della comunità romana.

Le scritte, tra cui “Ilaria Salis muori”, “Il fascismo non si processa”, “Camerati liberi” e “Fuck Salis”, sono state rilevate mercoledì sera sui muri di via Giovanni Malpighi e via dei Villini, nelle vicinanze dell’ambasciata ungherese, con vernice spray nera. Le autorità sono intervenute per cancellare le scritte ingiuriose.
La senatrice Ilaria Cucchi ha condannato fermamente l’atto, definendolo “gravissimo” e segnalando un clima d’odio crescente intorno al caso di Ilaria Salis. Anche i consiglieri dell’Alleanza Verdi-Sinistra hanno espresso solidarietà e vicinanza a Salis, sottolineando l’importanza di contrastare il clima di odio che permea la società.
Il capogruppo di Demos e deputato Paolo Ciani ha ribadito che a Roma non c’è spazio per la violenza e l’odio, esprimendo massimo sostegno e piena solidarietà a Ilaria Salis.
La storia di Ilaria Salis, trentanovenne di Monza, è iniziata con l’arresto in Ungheria nel febbraio 2023, accusata di lesioni nei confronti di esponenti di estrema destra durante una contro-manifestazione a Budapest. La sua detenzione ha suscitato un forte dibattito pubblico, e le recenti scritte a Roma confermano un clima di tensione intorno al suo caso.

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