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Roma, nelle prime ore della mattina, un’operazione di polizia ha squarciato il velo sulla realtà torbida della prostituzione che si estendeva dall’Eur a Ostia, coinvolgendo il mondo sotterraneo dei centri massaggi orientali.

A Roma un uomo di 68 anni, consulente finanziario per una sessantina di queste attività, legate allo spaccio e soprattutto alla prostituzione, è stato posto agli arresti domiciliari, segno evidente di una rete di interessi che sconfina nel crimine organizzato. Con lui, due donne cinesi, Z. X., 52 anni, e W. X., 57 anni, definite “mamasan” e accusate di sfruttamento della prostituzione, hanno ricevuto la stessa misura cautelare.

La vicenda si intreccia con un episodio di sangue avvenuto il 17 novembre 2022, quando Giandavide De Pau, figura già nota alle cronache e ex autista di un noto boss della camorra, ha brutalmente ucciso due donne in un centro massaggi a luci rosse, non lontano dagli uffici giudiziari di piazzale Clodio. Questo tragico evento solleva interrogativi inquietanti sull’esistenza di legami tra il mondo criminale e le attività di facciata che, dietro la promessa di innocui massaggi, nascondono realtà ben più oscure.

Le indagini condotte dallo speciale gruppo Spe, Sicurezza pubblica emergenziale, mirano a disvelare la complessa rete di relazioni, protezioni e flussi finanziari che legano la malavita romana a questi centri, diventati macchine da soldi grazie all’illecito sfruttamento della prostituzione a Roma.

Il procuratore Pierluigi Cipolla è determinato a ricostruire il percorso dei soldi che, passando dalle mani di migliaia di clienti alle “professioniste”, rivelano un sistema di protezione forse offerto da organizzazioni criminali ben radicate nel territorio.

La perquisizione effettuata nell’abitazione e nello studio del 68enne ha portato alla luce non solo somme ingenti di denaro, ma anche articoli e interviste che indicano un interesse morboso per il mondo delle “case chiuse”, suggerendo una consapevolezza e un coinvolgimento ben più profondo di quanto ammesso.

L’operazione non segna la fine, ma un nuovo capitolo di un’indagine che si spinge nelle ombre di un mondo dove il crimine si intreccia con la quotidianità, svelando una realtà in cui la legge cerca di ristabilire ordine e giustizia. In questo contesto, il Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale) fa appello all’amministrazione e al governo affinché vengano affrontati i problemi di carenza organica e di aggiornamento professionale, evidenziando la necessità di un rinnovato impegno per la sicurezza pubblica in una Capitale che ancora combatte contro le ombre della criminalità.


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