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È terminata la prima conferenza dei servizi dedicata al nuovo stadio della Roma. Ora l’amministrazione dovrà continuare a lavorare per ottenere il via libera dell’aula, con l’approvazione del cosiddetto “pubblico interesse”, a cui seguirà un’altra, ed ultima, conferenza dei servizi.

La chiusura del primo step, nel lungo iter amministrativo che precede l’avvio dei lavori, è coincisa con la giornata in cui l’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia è stato interrogato dall’opposizione.  “Ad oggi non abbiamo alcuna trattativa in corso con l’As Roma” ha premesso l’assessore, spiegando che la conferenza dei servizi si è incentrata “su uno studio di fattibilità relativo al progetto di trasformazione dell’area di Pietralata”. Un passaggio necessario, perché, “è quello che prevede la legge sugli stadi” ha ricordato Veloccia. La trattativa vera e propria, infatti, comincia dopo l’approvazione del “pubblico interesse”, anche questo previsto dalla legge sugli stadi. Un interesse che dovrà essere vagliato anche sulla scorta delle istanze che arrivano dal territorio.

“Lo stadio in zona Pietralata rappresenta l’occasione per una compiuta ed auspicata cucitura e rigenerazione urbanistica del quadrante, un’opportunità unica per valorizzare le aree verdi, riqualificare la stazione metro Quintiliani, migliorare le condizioni di vita e di socializzazione dei cittadini” ha commentato Dino Becchetti, l’assessore all’urbanistica del municipio che ospita il quartiere di Pietralata. Dalla giunta presieduta da Massimiliano Umberti, è appena stato licenziato un provvedimento che fissa degli obiettivi e delle richieste, da parte di chi amministra quel territorio. “La giunta – ha chiarito l’assessore municipale – ha espresso con fermezza la necessità di implementare il reperimento della dotazione parcheggi e di ottimizzare il sistema infrastrutturale stradale, con il potenziamento del sistema trasportistico integrato”. Sono alcuni dei nodi da affrontare. Non gli unici.

Resta infatti da mettere in chiaro la questione degli espropri ed anche sul necessario dialogo che, anche chi è favorevole alla realizzazione dell’impianto, auspica venga garantito con gli altri progetti che interessano l’area, ad esempio quello “delle limitrofe aree Fs”  che, ha fatto notare il protavoce del gruppo “Comitato pro Stadio” all’agenzia Dire, rappresenta “ progetto autonomo rispetto a quello dello stadio, dove sono stati già autorizzati volumi” e “sarebbe il caso di legare i due progetti con una visione più ampia”.

Per quanto riguarda il progetto che il Chief executive officier giallorosso Pietro Berardi aveva portato in Campidoglio, e che è stato appena vagliato dalla prima conferenza dei servizi, si svilupperà su un’area di 160mila metri quadrati, tra via dei Monti di Pietralta, via dei Monti Tiburtini e via Livorno. E, per quanto riguarda l’impianto, prevede la realizzazione d’una struttura in grado di ospitare fino a 62mila spettatori, con all’interno spazi per il food and beverage, aree benessere, due spazi verdi, un centro medico aperto tutti i giorni per visite specialistiche, un asilo nido ed una scuola dell’infanzia.

In questa fase, in attesa della pubblicazione del verbale redatto dalla conferenza dei servizi, le informazioni sono ancora poche. Ed i dubbi, oltre agli espropri, riguardano la viabilità del quartiere. I cittadini più preoccupati da questo tema, come quelli del comitato “Stadio Pietralata, no grazie” hanno richiesto la convocazione di una commissione mobilità “pubblica” che consenta di  “poter meglio valutare in sede istituzionale, l’impatto che questo progetto potrebbe avere sulla viabilità del IV Municipio e dei Municipi limitrofi”. A breve, invece, potrebbe essere convocata un’altra commissione.

“Appena riceverò il testo con le determinazioni assunte dalla conferenza dei servizi – ha dichiarato il presidente della commissione sport Nando Bonessio –proporrò, in accordo con il presidente della commissione Urbanistica Tommaso Amodeo, la convocazione di una seduta congiunta delle commissioni Sport e Urbanistica alla presenza degli assessori competenti Veloccia e Onorato”. Sarà un’occasione per avere maggiori dettagli sul progetto che la famiglia Friedkin ha intenzione di realizzare per dotare l’As Roma di uno stadio di proprietà che sia “di pubblico interesse” anche per la città.

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