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Doppio blitz tra tardo pomeriggio e serata di lunedì 14 novembre e altri due licei della Capitale sono stati occupati: la sede di via Livenza del Montessori e il Tasso in via Sicilia. Dopo Albertelli, Mamiani ed Enzo Rossi, se si considera anche l’occupazione flash dell’Argan, sono già sei gli istituti superiori che hanno agitato l’autunno caldo degli studenti romani da inizio ottobre ad oggi.

Il comunicato del collettivo del Montessori, classico e scientifico a due passi da Villa Borghese: “Vogliamo che si torni a parlare di scuola con la lente che mette in luce i problemi e le contraddizioni, a partire dai problemi strutturali della scuola, la questione edilizia apparentemente insanabile e il conseguente sovraffollamento delle classi. La didattica poi ha assunto e fatto propria la frontalità che ha acquisito durante il covid, con un’educazione civica mai applicata come si dovrebbe; delle valutazioni numeriche e un esame di stato che non tengono conto delle disparità sociali e del percorso personale di ognuno”.

La lettera scritta dagli studenti del Collettivo Politico Tasso, indirizzata al preside, ai professori e alle famiglie dice: “L’aura di fascino e timore che circonda la nostra scuola è dovuta alla fama di liceo duro e faticoso. La mole di compiti schiaccia ed eleva al tempo stesso gli studenti, che orgogliosi di questo studio si percepiscono superiori ai ragazzi degli altri istituti. Riteniamo che sia riconducibile a questo sentimento non solo il clima di tensione che pervade le aule ma anche la diffusa competizione”. Successivamente mandano un messaggio ai professori “Voi professori, con il passare del tempo, vi siete dimostrati sempre meno capaci di relazionarvi con gli studenti. I metodi utilizzati sono forse adatti a contenere le classi dei più giovani, i quali si pongono meno domande e non hanno né quel criticismo che porta a mettere in dubbio tutto né quella sicurezza, che si acquisisce con l’età, nel contestare, ma non sono adatti ad affrontare dei giovani sulla soglia della maturità”.

Intanto, sia il preside del Tasso Paolo Pedullà sia quello del Montessori Giovanni Scancarello hanno informato personale e famiglie dell’occupazione, avvisando anche dell’automatica denuncia alle autorità. Fuori dal Tasso dalla serata del 14 novembre c’è un presidio di forze dell’ordine, anche se non si registrano tensioni con gli occupanti. Dall’occupazione del Tasso fanno sapere che “la situazione è buona, ci sono attualmente circa 120 persone e stiamo procedendo all’organizzazione dei corsi. In giornata dovremmo confrontarci con il preside sulla durata della protesta”.

 


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