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Nella giornata di ieri è andata in scena un’altra occupazione a Roma: si tratta del Liceo Classico Pilo Albertelli all’Esquilino. Un istituto abituato a queste “sorprese”, seppur delle volte paghi, e non poco, queste sorte di sommosse.

Il flop dello scorso anno

Fece discutere, e non poco, il trattamento riservato al Liceo Classico lo scorso anno: l’0occupazione di dicembre, infatti, si rivelò un cattivissimo esempio per i ragazzi. Una scuola con una vera e propria dignità ridotta in una discarica: banchi e libri sottosopra, scritte sui muri, aule ribaltate e una dignità cancellata a un istituto storico. Inevitabile l’insulto nei confronti dei professori che vi lavorano e di tutti coloro che sono legati a questa scuola.

La nuova occupazione

A meno di un anno dopo torna quello spettro: il liceo è nuovamente occupato. Una mossa non telefonata ma che si poteva aspettare. Dopo i fatti legati agli scontri alla Sapienza dell’altra sera è tornata al centro della cronaca la lotta studentesca per i diritti. E proprio quest’ultimo tema è toccato dall’Opposizione Studentesca Alternativa, che insieme a Rete Studenti invita a estendere la protesta a tutti i licei di Roma questo trattamento. “Questa è la risposta migliore alla repressione poliziesca e alla deriva reazionaria che abbiamo visto ieri alla Sapienza” hanno infatti dichiarato. Questo è, però, solo uno dei temi. Infatti la protesta si estende anche all’insediamento del nuovo governo Meloni, definito “contro gli interessi delle studentesse e degli studenti. Invitiamo ad organizzarsi per mandare segnali che la scuola pubblica è pronta a difendersi contro chi vuole tagli, esclusione e elitarismo“.


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