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La storia di Piazza Vittorio è una delle più particolari della capitale: l’inaugurazione alla fine dell’ottocento, le varie ristrutturazioni, gli anni del mercato sotto i portici e poi ancora la creazione di uno spazio per bambini con l’idea di includere ogni fascia d’età fino ai primi problemi di igiene e di degrado che negli ultimi anni ha invaso la piazza e non solo. Tanti elementi simbolici all’interno della piazza: dalla fontana Rutelli, messa nuovamente in bella mostra nell’ultimo restauro, fino alla porta magica e alla leggenda che si porta dietro.

Una piazza a cui i residenti sono affezionati e che da più di un secolo è un punto di ritrovo per le persone. Un luogo che, soprattutto negli ultimi anni, ha vissuto una situazione di disagio causata dal continuo degrado quasi ignorato dalle autorità per diverso anno: tra la sporcizia lasciata per terra e le scene da Far West a cui bambini e non assistevano quasi all’ordine del giorno il contorno era diventato ormai insostenibile e non all’altezza di una piazza con una storia molto importante alle spalle.

Ecco che nel 2019 sono partiti ufficialmente i lavori per renderlo un luogo pulito e con una nuova essenza, capace di integrare bambini e non, con un progetto verde di tutto rispetto e un “rinnovamento” che si rifaceva, in realtà, a un progetto ottocentesco che non ha mai preso quota del tutto. Insomma, il perfetto connubio tra area verde innovativa e un pizzico di storia che contraddistingue l’Esquilino e la sua autenticità. Una mossa che per un periodo, seppur breve, ha allontanato il degrado da quel luogo.

Ora, però, sembra esser tornato quello spettro: bottiglie di birra a terra, rifiuti sparsi e disordini vari. Un contorno sicuramente inadatto a quello che è lo spirito della nuova Piazza Vittorio. Uno spirito di integrazione, di svago e di socializzazione.

Si è lamentato di questo anche uno dei volti storici della piazza. Si tratta di Giuseppe Longo, proprietario della farmacia che prende il nome da lui. “Come ogni giorno sotto ai portici c’era di tutto. Bottiglie di birra vuote e altre di plastica miste a cicche di sigarette, cartacce unte e addirittura escrementi. E come ho fatto altre volte mi sono munito di ramazza per rimuoverli. Un lavoro che dovrebbe fare Ama e anche con assiduità e puntualità” ha raccontato a Il Messaggero, dove ha anche parlato di una multa inflittagli in quanto trasgressione delle norme sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

Una cosa è certa: la storia sembra ripetersi e come al solito ad accusarne sono i residenti i quali non riescono a godersi una piazza che regolarmente ricade in questo problema. Una piazza tornata in voga con un progetto importante ha il diritto di rimanere accogliente anche nelle sue abitudini.

In copertina: foto restaurata del 1911 di Piazza Vittorio 


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