Viale Pretoriano: tra storie invisibili e urgenze quotidiane i nuovi sgomberi dei senzatetto arroccati nelle Tendopoli

Roma, 13 gennaio – Viale del Pretoriano, una strada che nasconde storie invisibili e urgenze quotidiane nel tessuto urbano della Capitale. La recente operazione di sgombero e bonifica ha nuovamente portato alla luce la complessità di una realtà in cui le tende canadesi rappresentano non solo rifugi temporanei, ma nodi intricati di una crisi sociale più ampia.

La storia si ripete: dopo il terzo sgombero in un anno, le tende tornano a piantarsi, sfidando la disperata ricerca di soluzioni da parte delle istituzioni e dei cittadini. Il quartiere San Lorenzo, diviso tra il I e il II Municipio, è il palcoscenico di una drammatica rappresentazione sociale.

Le voci dei residenti dipingono un quadro complesso: un flusso continuo di persone senza fissa dimora, una situazione che sembra sfuggire al controllo delle istituzioni.

“Le istituzioni purtroppo sono disarmate”, osserva Paolo Innocenti, membro del direttivo del Comitato di quartiere San Lorenzo. L’ipotesi di un grande hub vicino a Termini suscita perplessità, mentre la stazione Tiburtina diventa un luogo sempre più difficile da affrontare.

La cronaca quotidiana racconta di arresti, come il caso di un giovane armato di forbici che ha seminato il panico, ferendo gli agenti. Il quartiere è diventato terreno di scontri sociali, con le forze dell’ordine che cercano di mantenere un controllo sempre più precario sulla situazione.

Ma dietro le tende canadesi si celano storie umane, destinate a restare invisibili se non raccontate. La lotta per la sopravvivenza, l’instabilità di una vita senza un rifugio fisso, sono le urgenze quotidiane che il quartiere San Lorenzo e tutta Roma devono affrontare.

Mentre la città cerca soluzioni praticabili, il Pretoriano continua a essere un palcoscenico di storie invisibili, un riflesso della complessità delle vite che si svolgono al di là delle tende che dividono e nascondono.

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Fonte: Questura di Roma