“Sogni di una notte europea. Buon viaggio romanisti”. Questo il messaggio esposto nella notte davanti allo stadio Olimpico da parte di alcuni componenti della Curva Sud, accompagnato da cori e fumogeni.
Segno evidente della crescente attesa nella Capitale per la finale di Europa League di domani tra Roma e Siviglia.
Lo striscione esposto per caricare la squadra, i tifosi che da ieri hanno cominciato a partire per Budapest e anche quelli costretti a rimanere a Roma. Quest’ultimi potranno recarsi all’Olimpico dove sarà possibile seguire la finale sui maxischermi e che domani ha già fatto registrare l’ennesimo sold out.
Intervistato da Sky Sport ieri, a due giorni dalla finale di Europa League, queste le parole del tecnico della Roma José Mourinho: “Lavoriamo duro ogni giorno per costruire la storia della Roma, due finali europee consecutive solo i grandi club con una grande storia ci riescono di solito. E anche per loro non è semplice. Per noi esserci riusciti adesso ha un grande valore”.
“Non penso molto a quello che ho vinto in carriera. Il passato rimane, la storia non può essere cancellata. Guardo sempre al futuro, forse è questo il segreto della mia filosofia – ha proseguito ‘Mou’ -. Sono stato nel calcio per tanto tempo, questa finale è una nuova finale. Ora non penso più a cosa potrei vincere, ma alla felicità che posso regalare ai tifosi della Roma. È una città che vive di calcio. La Roma è appartenenza, è essere parte di qualcosa”.
Poi ha aggiunto, sul proprio futuro da allenatore: “non sono pronto per chiudere il cerchio, per nulla. Sono nel calcio da tanti anni, la gente pensa che sia più vecchio di quello che sono. Forse vedono i miei capelli bianchi e pensano che sia anziano, ma non sono così vecchio da pensare di chiudere il cerchio. Mi vedrete ancora per tanti anni”.
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