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“La promozione in serie A è una gioia immensa.

Diversa da quella del Mondiale vinto nel 2006, ma simile nella grandezza: sono imprese che diventano ricordi, le metti nel cassetto per guardare avanti, ma poi ogni tanto le rispolveri e ricordi di aver lasciato il segno”.

Fabio Grosso, autore del rigore decisivo nella finale vinta al Mondiale del 2006, ha fatto festa fino a tarda notte per la promozione in A del Frosinone che allena.
L’ex difensore della Juventus è il primo dei giocatori di quella rosa azzurra diventati tecnici (da Cannavaro a Gattuso, da Pirlo a Inzaghi, De Rossi, Gilardino e Nesta) ad ottenere un successo importante. E con una formazione tutta italiana, come dimostra l’11 che ieri ha battuto la Reggina.
“E’ un risultato frutto di una cavalcata stupenda – ha ricordato ancora -, con persone di grande spessore. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato con me, dai ragazzi, che sono stati strepitosi, al direttore dell’area tecnica”, Guido Angelozzi.
“Le emozioni rispetto al 2006 sono simili nella grandezza, ma diverse nella sostanza. Sono diversi i ruoli, in questo caso ero responsabile per tante persone. Per dominare un campionato così come abbiamo fatto noi, ripeto, devi avere accanto persone eccezionali – ha sottolineato Grosso – Per questo ora non penso a che serie A troveremo, ma a concludere bene il torneo che abbiamo meritato”.
Nella notte la promozione l’aveva dedicata “alla mia famiglia ed ai miei amici”. Senza dimenticare un “grazie” al presidente Stirpe: “In questa settimana difficile per lui gli abbiamo fatto un piccolo regalo e dico che se lo merita. Ora ci godiamo questa giornata, abbiamo fatto qualcosa di grande”.

 

ANSA


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