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Il Panamino chiuso da un anno fa

Un anno fa i vigili mettevano i sigilli al cancello del bar-ristorante all’interno del parco Rabin a Villa Ada, attivo dal 2002, quando iniziò la convenzione/concessione con il Comune e fino a dopo il 2016, quando già il Tar aveva sentenziato che quello commesso dai gestori era un abuso e l’attività doveva cessare. A un anno di distanza, però, è ancora tutto fermo con la struttura ancora in piedi, l’area abbandonata e ancora non è partito il bando (a cura del dipartimento tutela ambientale) per riconsegnare alla collettività l’area.

 

L’edificio trasformato in villino senza autorizzazioni

Altra preoccupazione per i cittadini e le associazioni è il villino Todini, sequestrato nel 2011. L’edificio, all’epoca di proprietà dell’ex europarlamentare ed ex presidente di Poste Italiane Luisa Todini, si era meritato i sigilli per lavori di ampliamento non autorizzati. La struttura doveva diventare un villino ma la concessione edilizia rilasciata era risultata difforme rispetto alle opere in corso: il fabbricato del box auto era stato unito all’abitazione trasformando la tettoia originale di eternit in un’area abitativa e la chiusura della veranda, unitamente al cambio di destinazione d’uso dell’autorimessa. In più la Regione non aveva rilasciato l’autorizzazione paesaggistica, essendoci vincolo data la posizione all’interno di Villa Ada e Monte Antenne.

Si domandano dall’Osservatorio Sherwood, che si occupa di tutelare la villa storica del Salario: “Perché non recuperarlo per qualche funzione pubblica, sociale o culturale?”.

 

Il cratere lasciato dal maxi-parcheggio interrato abusivo

Per ultimo il cratere lasciato dal cantiere, bloccato dai vigili, iniziato per costruire un maxi-parcheggio interrato. Nel sottosuolo di Villa Ada dovevano metterci 497 auto, con un’estensione di quasi 13.000 mq. La società che voleva costruire aveva presentato, a marzo 2010, solamente una Dia (dichiarazione di inizio attività) sfruttando la legge Tognoli, quella che permette di realizzare parcheggi senza troppe scartoffie qualora siano “pertinenziali”. Per la magistratura era un escamotage per speculare e così, niente da fare. Poiché il buco è rimasto, l’Osservatorio continua dicendo: “Perché non si esegue il ripristino dei luoghi dove ora si apre il gigantesco cratere del proditorio tentativo di realizzare un parcheggio interrato in area vincolata di Villa Ada?”

Anche l’associazione Carteinregola dichiara in merito:“Auspichiamo l’immediata demolizione degli abusi in un’area verde di proprietà pubblica, peraltro soggetta a specifico vincolo di tutela e il ripristino di un punto ristoro che possa svolgere adeguatamente l’importante attività di servizio alla cittadinanza oltreché di manutenzione dell’area verde che gli potrebbe essere affidata”.


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