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Felipe Anderson  ha creduto nel ritorno alla Lazio e pur di riconquistarla si è dimezzato lo stipendio. Crede anche di più in se stesso, segno che in questi anni è maturato e anche grazie agli insegnamenti di Sarri che lo ha reso più continuo da ala e lo sta specializzando in falso nueve, un ruolo che all’inizio soffriva.

Aveva già provato a tornare nel 2020 nell’ultima stagione di Inzaghi, ma era destino che riuscisse a tornare con l’arrivo di Sarri, suo estimatore. Ha firmato per tre anni e alla scadenza ne avrà 31. Già nel prossimo anno sarà ora di discutere del rinnovo, vuole rimanere a vita.

Felipe è diventato l’avversario più fatale di Mourinho: ha segnato al derby d’andata dello scorso anno e due giorni fa, ma anche in Premier affondò il suo Manchester United nel 2019.

E pensare che la carriera di Felipe poteva avere i colori giallorossi. Prima di arrivare alla Lazio, infatti, nel 2012 Aldair lo aveva segnalato alla Roma, ma non fu preso in considerazione. Solo qualche mese dopo l’agente del brasiliano cominciò a parlare con Tare e passò alla Lazio a luglio 2013.

Corriere dello Sport


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