Il miracolo si riavvera. L’ineffabile Ciro s’è allenato e non pensa ad altro che a giocare domani con lo Spezia. Bisogna avere sempre fede in lui durante il rito sempre identico che accompagna i suoi infortuni e i suoi ritorni. Non sarà un vero miracolo, ma a metà settimana il suo rientro non era scontato. Gli esami svolti giovedì hanno evidenziato netti miglioramenti, l’edema al bicipite femorale della coscia destra si è riassorbito. L’allenamento di ieri, valido come primo provino, ha dato esito positivo. Sarà replicato oggi, vale già come presagio.
Immobile si è allenato a parte (saltando torello, attivazione atletica e rapidità) prima di aggregarsi al gruppo durante le prove tattiche. Il pomeriggio da batticuore è iniziato così. Per tutto l’allenamento è stato sorvegliato in modo speciale da Sarri, dai preparatori e dai medici. La conclusione della seduta, senza lamentare fastidi, ha spinto tutti a credere realmente nel suo ritorno. Sarri ha tenuto Cancellieri in preallarme per giorni ben sapendo che Immobile non si sarebbe arreso. Tutti hanno pensato alla possibilità di convincerlo a riposare, a partire dalla panchina per evitare rischi alla vigilia di un tour de force di 12 partite (da domani al 13 novembre). Ma con Ciro non si fanno calcoli, l’ultima parola spetta sempre a lui: «I medici, si sa, sono restii. Ma se c’è una chance per giocare io voglio provarci», aveva detto giovedì, prima ancora di sottoporsi all’ultima risonanza magnetica. Immobile e la Lazio hanno un destino comune, sono inscindibili.
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