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Mario Brunello, tra i massimi interpreti della letteratura violoncellistica, torna a Santa Cecilia il 1 marzo alle 20.30 per il suo ultimo concerto dedicato a Johann Sebastian Bach. All’ Auditorium Parco della Musica eseguirà la Suite n. 1 BWV 1007 e la Suite n. 3 BWV 1009, presumibilmente composte tra il 1717 e il 1723. Ogni brano verrà introdotto e analizzato dal musicista. Chiude il programma la Sonata n. 3 in do maggiore BWV 1005 per violino che si ispira al modello italiano in quattro tempi, in cui però il secondo movimento è sostituito da una Fuga, che può considerarsi il nucleo centrale della composizione. La Terza Sonata verrà eseguita da Brunello con il violoncello piccolo, strumento usato in epoca Barocca che condivideva con il violino la stessa accordatura. Questo strumento consente al violoncellista veneto di esplorare anche altri capolavori musicali. “Il fatto che lo strumento sia più piccolo e perciò più agile e più facile da suonare – ha spiegato – mi ha permesso di donare questa voce meravigliosa anche alle Sonate e alle Partite per violino, […] dando però una veste nuova a questa musica che ha bisogno anche di risonanze e di profondità”. Solista, direttore, musicista da camera e di recente pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello piccolo, Mario Brunello è stato il primo europeo a vincere il Concorso Čaikovskij a Mosca nel 1986, ha collaborato con i maggiori direttori d’orchestra e si è esibito con le orchestre più prestigiose. Suona un prezioso Maggini dei primi del Seicento, al quale ha affiancato negli ultimi anni il violoncello piccolo a quattro corde. Accademico di Santa Cecilia, Brunello è il Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. A ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa.

ANSA


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