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Fino al 14 gennaio 2023, Benedetto Pietromarchi è in mostra a Roma con ’La natura ama nascondersi’. L’artista presenta otto sculture ispirate alle statue del Ponte Vittorio Emanuele II. Si inaugura a Roma con il suo patrimonio naturalistico e monumentale la nuova stagione di Visionarea ArtSpace. Fino al 14 gennaio 2023, la mostra La natura ama nascondersi, a cura di Ornella Paglialonga con opere di Benedetto Pietromarchi.

In esposizione 8 sculture ispirate alle statue del Ponte Vittorio Emanuele II. Due grandi tele d’artista nate dalle terre del fiume Tevere. Rievocare la sua bellezza e natura nascosta in una doppia prospettiva. Da un lato quella strettamente visiva legata ai materiali come le terre, l’acqua e gli elementi naturali. Dall’altro trasformando l’occasione in un momento di riflessione per parlare di storia. Sul cambiamento geologico, della necessità di creare un equilibrio tra uomo e animale. E osservare, infine, l’arte ancora come una dimensione possibile legata alla fantasia.

Origine della mostra

La mostra nasce dallo sguardo di Pietromarchi a pochi metri dall’Auditorium della Conciliazione, da Ponte Sant’Angelo a Ponte Vittorio Emanuele II. Il punto è quello in cui si staglia il fiume Tevere, dove al di sotto scorgiamo un habitat composto da numerose creature. Una vegetazione lagunare, fangosa e vibrante. Come spesso accade nella pratica di Pietromarchi, le terre vicine ai luoghi in cui opera sono utilizzate per la produzione dei suoi lavori. Per questa mostra, le tele esposte sono realizzate con le terre del fiume Tevere, suggerendo una sorta di guida verso l’acqua.

Collocata presso l’Auditorium Conciliazione, VISIONAREA. C’è il sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele. Con La natura ama nascondersi, conferma così la sua vocazione ad avamposto contemporaneo in costante confronto e dialogo con Roma. Interpretandone le nuove tendenze e mettendole in relazione con la valorizzazione del patrimonio.

Le River Gods di Benedetto Pietromarchi

Le monumentali statue su Ponte Vittorio Emanuele II stimolano Pietromarchi principalmente per gli aspetti compositivi, così nelle 4 sculture realizzate, poste sul lato della prima sala, regnano delle scimmie, giocosamente intente a mimare i tratti umani, soprannominate River Gods, emerse dal limo del fiume – ancora in uno stato primordiale – per elevarsi su dei piedistalli. Irrompe infine nello spazio un grande tronco capovolto dove, al posto dei rami, troviamo le sue radici abitate da pappagalli di varia specie e il volto appeso di una giovane scimmia, attivando così un’atmosfera di melanconica inquietudine.

Il percorso continua con un gruppo di piccoli elementi scultorei, ancora una volta piccole scimmie intente a cavalcare spumose onde acquatiche, in procinto di bere e sbeffeggiare l’osservatore. La zuffa dei demoni è il titolo di questa serie, in cui attraverso le forme crude della creta e un clima violentemente comico-realistico, viene evocata una furiosa lotta all’interno di un liquido simile alla pece.

Il messaggio della mostra

Commenta il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale: “Benedetto Pietromarchi affida a questa sua mostra un messaggio ben preciso: l’urgenza di ritrovare, anche attraverso l’arte, una dimensione più naturale – quasi primordiale – dell’esistenza umana. Lo fa operando in stretto dialogo con il territorio circostante, che valorizza attraverso l’utilizzo di materiali naturali (le terre delle sponde del Tevere, ad esempio) e il rimando concettuale alla flora e alla fauna locali. Il medium prediletto è l’argilla, che l’artista sceglie per la sua plasticità e perché è un materiale che consente la lavorazione diretta, il contatto fisico, il rapporto con il corpo. Mi fa piacere tra l’altro ricordare che Pietromarchi, in passato, ha collaborato con l’artista Niki de Saint Phalle – a cui ho dedicato una grande esposizione a Palazzo Cipolla nel 2009 – per la realizzazione del Giardino dei Tarocchi a Capalbio, e nel 2018 è stato tra i protagonisti della mostra diffusa, promossa anch’essa dalla Fondazione Terzo Pilastro, dal titolo Foresta Urbana a Palermo”.

Per tutte le informazioni, potete mandare una mail a info@visionarea.org.


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